Almanacco

Curiosando un pomeriggio in biblioteca

 

Ieri, era pomeriggio, verso le 13,00 o le 14,00 circa, non sapendo nè avendo niente da fare sono andato in biblioteca per dare un’occhiata e un libro mi è capitato tra le mani, un libro di magia rituale, cioè sembra di giocare alla magia ma per finta. L’autore è un certo Alex Berwyn di cui non ne so niente, il libro parla di preghiere, scongiuri, esorcismi, maledizioni e incantesimi della magia operativa. Il libro in sintesi dice che la parola possiede un valore molto magico, carica come è di attributi cosmici e divini. E per questo, chi opera nel campo dell’occulto ben ne conosce il recondito senso, accorgendosi che più è in grado di padroneggiarla, più il suo potere sulla realtà delle cose aumenta. E’ in questo labirinto di suoni, formule e riti verbali che ci conduce l’autore, rispolverando di qua testimonianze preziose, pervenuteci dalla storia e dalla tradizione, ad esempio gli antichissimi scongiuri Egizi, gli incantesimi Babilonesi, le imprecazioni mesopotamiche e tante altre belle invocazioni augurali d’amore, ed anche le misteriose evocazioni sataniche di Papa Leone terzo tratte dal suo memorabile grimorio dal titolo Enchiridion. Ci sono come abbiamo potuto leggere sopra un sacco di magie. Individualmente chiunque può non crederci ed immagino che quasi più nessuno oggi ci creda. Ma è il fascino del tempo per noi che non abbiamo vissuto l’antichità,che rende questo libro interessante. Di seguito vi riporto due incantesimi che circa 2000 anni fa erano attuali e che oggi, pur non essendolo più, colpiscono per la loro semplicità. Le parole magiche che compongono gli incantesimi (che neppure agli albori del ventunesimo secolo non bisogna giudicare secondo le regole cartesiane) possono perdere, nella tradizione, le caratteristiche del loro stile: ma certamente non la loro forza.

“Io sono l’astrologo Notorio.

Il mago degno di memoria.

Io sono il cordoglio che solleva i veli più oscuri.

E la chiave che apre armadi e cassetti.

Io sono la penna che traccia i caratteri sui libri magici e sugli amuleti.

Io sono la mano che stende la sabbia divinatoria e che trae la guarigione dai recessi dello scrittoio. Io sono colui che dà la virtù ai talismani senza vederli.

E che ottiene con la parola tutte le vittorie.

Io sono il mago Notorio, degno di memoria: accorrete tutti a vedermi:

io non chiedo regali od oboli remuneratori : perché faccio tutto per la gloria!”

 

Come lo dimostra la formula che serve realmentete per la consacrazione personale. Nel corso di un novilunio, per le arti dell’occulto ( Le principali sono l’astrologia, la “ sparigia”, le varie forme di divinazione con qualsiasi “supporto” l’arte delle evocazione l’alchimia, la medicina astrale.) è un momento molto conciliante per far avverare gli incantesimi. E’ necessario pronunciare con estrema concentrazione almeno sette volte ogni giorno, il seguente incantesimo che assicura i poteri magici:

 

Qui sotto vi riporto un incantesimo tratto dagli antichi testi magici assiri per ottenere l’amore di una donna:

“Come la liana tiene l’albero abbracciato da parte a parte, così abbracciami.

Sii la mia amante e non allontanarti da me.

Come l’aquila che prende il volo batte le ali sul suolo, così colpisci il mio cuore, sii la mia amante e non allontanarti da ME. Come il sole, in uno stesso giorno circonda il cielo e la terra, così avvolgo il tuo cuore, sii la mia amante e non allontanarti da me.”

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