Voci erranti a Torino

A mattina prestissimo, verso le sette e un quarto, vedo Domenico Alessio, il caposala, e mi chiede se volevo andare a Torino per una conferenza teatrale con i registi Miyazaki e Gamma e la costumista Giuliana. Dopo Casalgrasso, per il dott. Alessandro Vallarino è diventato un rebus matematico, già oltre Carignano e soprattutto in Torino, scoprire dov’era quel numero e quella via. Bellissima la parte nuova di Torino, con quei palazzi alti...Dopo aver girato sempre nel solito quadrato di strada— cos’è l’abilità nel guidare un automobile…- siamo riusciti a posteggiare; attraverso il ponte Isabella, parlando di tanti argomenti, anche attuali e a norma di cronaca col dottore, abbiamo raggiunto un bar, preso un caffè, poi, saliti su per le scale di un palazzo antico senza ascensore, siamo giunti proprio nella sala della conferenza. Dopo varie presentazioni, tra cui una professoressa di liceo classico di greco antico, hanno preso la parola il regista di nome Gabriele Vacis — forse un cognome della Sardegna — molto simpatico e altre persone, tra cui una vera attrice di teatro. Il regista Vacis, dopo aver enunciato l’ ordine del giorno, del teatro, ha chiamato proprio me, a nome della Cantoregi.Ho letto la bellissima poesia bilingue di quel ragazzo, Michele Ruocco — e che poesia, strofe alla Ungaretti — e lo scritto di Giovanna, anch’ella bellissima. Ho parlato ancora a lungo del teatro, degli ospiti miei amici, e ho citato allorquando il pittore Rodolfo Allasia mi disse lei è un grande, e riferisca ai suoi amici, siete stati dei grandi. Dopo strette di mano di Vincenzo, Koji ed altre persone, ci siamo rabbuffati in panini di salame farcito, pizzette ed un bicchiere a testa di vino bianco, vari bicchieri di acqua minerale naturale. Visto un giovane e ho pensato sarà mica mio fratello Diego poi mi sono accorto che era un sosia, ma non era lui. Lasciando Koji, il regista giapponese, Vincenzo e la costumista con un arrivederci a febbraio a Settimo Torinese, e baci e abbracci, ho ricordato mio fratello Bruno nel dott. Vallarino quando mi ha detto Sandro andiamo, è l’ora della partenza. Un felice ritorno, deviando verso Poirino, e or giunti grazie dott. Vallarino, che sbaglio hanno fatto i miei amici a non venire con noi a Torino. Ho pensato, in questo momento, stanotte sogno Torino: proprio vero che ogni tanto è piacere comune di tutti vedere Torino, il capoluogo.

9 novembre 2000 Alessandro Mantelli                                                        indice