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 COMUNICATI

 

Associazione

Voci Erranti

 

Associazione

Di.A.Psi


Tra pochi giorni l'Italia festeggerà un anniversario importante. Ancor più importante per il nostro territorio. Nel 1978, infatti, veniva approvata la legge 180, nata sulla base del progetto e delle idee del Dottor Franco Basaglia e della sua scuola di pensiero, che da anni insisteva sulla necessità di superare la psichiatria "tradizionale".

Tra pochi giorni l'Italia festeggerà un anniversario importante. Ancor più importante per il nostro territorio. Nel 1978, infatti, veniva approvata la legge 180, nata sulla base del progetto e delle idee del Dottor Franco Basaglia e della sua scuola di pensiero, che da anni insisteva sulla necessità di superare la psichiatria "tradizionale".

Dal 21 maggio al 2 luglio, le associazioni Di.A.Psi. e Voci Erranti hanno organizzato una serie di numerosi eventi culturali che nascono dalla necessità di approfondire l'argomento e, dove possibile, di attualizzarlo alla luce del dibattito contemporaneo.

La maggior parte degli eventi, realizzati grazie al contributo della Fondazione CRT, vedrà coinvolta la città di Racconigi, che è stata sede di una delle più grandi strutture psichiatriche del Piemonte, ma anche Saluzzo, Fossano e Savigliano.

Il programma, tenterà di allargare il dibattito e la riflessione coinvolgendo persone, territorio ed istituzioni.

Il cartellone degli eventi si intreccerà a quello della rassegna teatrale "La fabbrica delle Idee", promossa da Progetto Cantoregi con il supporto della stessa associazione Voci Erranti.

 

TUTTI GLI EVENTI SONO AD INGRESSO GRATUITO

fatta eccezione degli spettacoli inseriti nella rassegna teatrale "LA FABBRICA DELLE IDEE".

Per ricevere informazioni sugli eventi: vocierranti@gmail.com 328.6748151

 

21MAG – FOSSANO

ore 18 - Chiesa Santa Chiara - fino al 4 giugno

mostra fotografica "SILENZI" di Rocco Agostino e Andrea Burzio

ore 21 - Sala Biblioteca Comunale

"Il viaggio"

Lezione aperta del Prof. Roberto Beneduce (docente di etnopsichiatria - UNITO)

ore 22 - Cortile del Castello d’Acaja

performance teatrale a cura di INTRONAUTI+FUORIPERCASO

 

30MAG – SAVIGLIANO

ore 21 - Cinema Aurora

Proiezione del film "La seconda ombra"

regia di Silvano Agosti

a seguire intervento del dott.Carlo Gerbaldo (che lavorò a fianco del dott. Franco Basaglia ascota intervento in audio wma 

scarica intervento in mp3

 

31MAG – SAVIGLIANO

ore 10 - Cinema Aurora

"Follia a teatro o teatro della follia?" - convegno

dott. Mario Novello (Dirigente DSM - Udine)

prof. Alessandro Pontremoli (docente di teatro sociale - UNITO)

dott. Alessandra Rossi Ghiglione (Master in teatro sociale - UNITO)

Enzo Toma (attore e regista teatrale - Bari)

 

ore 21 - Teatro Milanollo

Performance teatrale "dritto negli occhi"

esercizi di verità attraverso parole e movimento

diretto da Alessandro Berti e Michela Lucenti

con gli attori della scuola teatrale saviglianese "Sorelle Milanollo"

6GIU – RACCONIGI

ore 18 - Parco ex Ospedale Psichiatrico

"Viola cronache dal manicomio negato" - mostra fotografica che documenta i momenti forti della riforma di Franco Basaglia, un'epopea che ha avuto il suo corso in un periodo storico particolare e particolarmente adatto a comprendere la proposta di una società senza manicomi.

di Claudio Ernè (giornalista de IL PICCOLO - Trieste)

durante l'inaugurazione, l’autore presenterà il libro fotografico che raccoglie l'esposizione.

Ore 20.30

L’esperienza di "montagnaterapia" - mostra e presentazione attività

in collaborazione con DSM Cuneo, Fossano, Ceva e Racconigi

ore 21.30

Spettacolo teatrale "L’acerba e amara mia passione" - Progetto Cantoregi

Prima produzione inserita nel cartellone della rassegna "LA FABBRICA DELLE IDDE"

Scritto da Giovanni Bonavia e diretto da Vincenzo Gamna.

 

6/7GIU – RACCONIGI

ore 10 - Parco dell’ex Ospedale Psichiatrico

"Portami giù quello che canta" - percorso di letture

 

11GIU – RACCONIGI

ore 18- chiesa San Giovanni Decollato

"Rendere visibile il dolore"

lezione aperta del prof. Marco Vozza (docente di Estetica - UNITO)

ore 19 - chiesa San Giovanni Decollato fino al 2 luglio

"Risorse vitali" - esposizione a cura di "Sensibili alle Foglie"

Linguaggi esspressivi prodotti in alcuni manicomi e Ospedali Giudiziari d'Italia

 

2LUG – SALUZZO

ore 15 - Ex Palazzo Comunale

"Esperienza detentiva e salute mentale"

lezione aperta del prof. Paolo Francesco Peloso (DSM ASL3 - Genova)

ore 17 - Casa di Reclusione "Rodolfo Morandi"

Spettacolo teatrale "hapax" prodotto da Voci Erranti e Progetto Cantoregi

Spettacolo che chiude la rassegna "LA FABBRICA DELLE IDEE"

scritto da Grazia Isoardi e Fabio Ferrero – diretto da Koji Miyazaki

A trent’ anni dalla legge 180

Da una riflessione di Andrea Mazzoleni

(socioterapeuta e giornalista)

La legge 180 in Italia ha rappresentato il punto di arrivo di un processo importante e di ampio respiro, medico e culturale. Rappresentava l'espressione del lavoro di Basaglia che si era concretizzato nel ristabilire la centralità della persona anzichè dell'istituzione. Basaglia pensava l'istituzione in funzione delle persone a cui offriva un servizio, in anni in cui la norma era il contrario. Il suo lavoro ha rappresentato sicuramente l'evento più importante per una riforma della sanità pubblica e prima ancora per un profondo cambiamento culturale, un cambiamento dell'immaginario collettivo volto a promuovere la sanità come diritto della persona e la salute, come valore positivo, all'interno di un discorso da estendere dalla psichiatria a tutta la medicina.

Si trattava, in un certo senso, di un'operazione utopica e perciò sarebbe errato considerare la chiusura dei manicomi come il risultato maggiore dell'opera e delle intenzioni di Basaglia. Il vero obiettivo era una rivisitazione dei rapporti sociali a partire dalla clinica psichiatrica, proprio quella clinica che a suo tempo era nata per tutelare la cattiva coscienza della società stessa.

La società, per garantire la sua quiete e i rapporti di potere in essa vigenti, non aveva trovato di meglio che incaricare la medicina di fornire le giustificazioni scientifiche che rendessero ovvia e da tutti condivisa la reclusione dei folli entro mura ben cinte. Per rendere il suo servizio, la clinica ridusse la follia a malattia che, per essere curata, deve essere sottratta al mondo in cui essa ha origine che è poi il mondo della vita.

In questi anni, nonostante l'impegno e il buon lavoro di alcuni dipartimenti, in molti altri casi, l'eccessiva attenzione ad aspetti economici e politici ha causato un ripiegamento della psichiatria su se stessa in complicità con la generale perdita di visibilità della questione (disinteresse dell'opinione pubblica, politica, mezzi di comunicazione).  Le preoccupazioni sembrano solo concentrarsi essenzialmente sugli aspetti tecnici ed amministrativi, si discute degli equilibri fra pubblico e privato, del fabbisogno di posti letto, della dotazione di personale, ma gli aspetti concettuali di fondo spesso non suscitano alcun dibattito.
Sembra quasi che la copertura della Legge sia diventata un comodo paravento per  molti dipartimenti per l'inattività concettuale, mentre la psichiatria non dovrebbe mai trovare soluzioni definitive, ma rivedere continuamente i suoi presupposti, i suoi rapporti con il mondo sociale, il suo concreto modo di operare.

Come afferma B. Saraceno, Direttore del Dipartimento Salute Mentale dell'OMS, imperativo diventa allora, per la psichiatria e per la politica, occuparsi anche dell'adattamento reciproco fra la società "produttiva normale" e le vecchie e nuove patologie sociali con cui ci confrontiamo.
Non bisogna dimenticare il profondo enigma della soggettività recuperando il senso profondo della vita e migliorando la qualità dello stare al mondo di ogni singola persona, pur di fronte alla sofferenza di esistere.

Si sta bene, se il vivere ha senso e, se si è.

Da La Repubblica del 2004- Marco Lodoli.  (Giornalista e insegnante)

"Professore, ma non ha capito che oggi solo pochissimi possono permettersi di avere una personalità? I cantanti, i calciatori, le attrici, la gente che sta in televisione, loro esistono veramente e fanno quello che vogliono, ma tutti gli altri non sono niente e non saranno mai niente. Io l'ho capito fin da quando ero piccola così. La nostra sarà una vita inutile. Mi fanno ridere le mie amiche che discutono se nella loro comitiva è meglio quel ragazzo moro o quell'altro biondo. Non cambia niente, sono due nullità identiche. Noi possiamo solo comprarci delle mutande uguali a quelle di tutti gli altri, non abbiamo nessuna speranza di distinguerci. Noi siamo la massa informe".
A quindici anni ci si può già sentire falliti, parte di un continente sommerso che mai vedrà la luce, puri consumatori di merci perché non c'è alcuna possibilità di essere protagonisti almeno della propria vita.Questa è la sottocultura che è stata diffusa nelle infinite zone depresse del nostro paese, un crimine contro l'umanità più debole ideato e attuato negli ultimi vent'anni.

Da Umberto Galimberti, Filosofo, Psicanalista e insegnante universitario- L'ospite inquietante, il nichilismo ed i giovani.

Quando il disagio non è del singolo individuo, ma l'individuo è solo la vittima di una diffusa mancanza di prospettive e di progetti, se non addirittura di sensi e di legami affettivi, come accade nella nostra cultura, è ovvio che risultano inefficaci le cure farmacologiche cui oggi si ricorre fin dalla prima infanzia o quelle psicoterapiche che curano le sofferenze che originano nel singolo individuo. E questo perchè se l'uomo, come dice Goethe, è un essere volto alla costruzione di senso, nel deserto dell'insensatezza che l'atmosfera nichilista del nostro tempo diffonde, il disagio non è più psicologico ma culturale. E allora è sulla cultura collettiva e non sulla sofferenza individuale che bisogna agire, perchè questa sofferenza non è la causa ma la conseguenza di una implosione culturale di cui i giovani, parcheggiati nelle scuole, nelle università, nel precariato, sono le vittime“

Come associazione non possiamo non denunciare il grave stato di ingiustizia che si è instaurato nei rapporti sociali. Lo stato di diritto è violato, nel lavoro, nell’ istruzione, nel sistema fiscale, nel diritto alla salute, in quello previdenziale e giudiziario. Nella informazione,  e nel considerare il diverso solo un pericolo. “ Citiamo solo ad esempio: pensioni e stipendi da fame”. I nostri politici sono incapaci di ascoltare, non hanno le parole e rubano le parole al mondo della sofferenza. La politica non è più un servizio ma,  un affare, meglio un grande affare che genera sofferenza. La nostra bella COSTITUZIONE è tradita dall’ istituzione che dovrebbe esserne il garante. E’ ora di pensare seriamente che questa cultura, meglio dire sottocultura non è l’ unica cultura come vogliono farci credere.

UMBERTO RONDI. A domanda risponde.  Autore di programmi rai sat.

Che cosa è stato “il dopo Basaglia.”?

Esattamente quello che è un set quando si sono spente le luci. Sparita la luce Basaglia il set della psichiatria è altrettanto malinconico di qualsiasi set quando vengono spente le luci. Per questo io uso il sole, perché il sole non si può spegnere, allora il mio set rimane sempre illuminato.’’

Quindi diciamo l’evoluzione dell’idea di Basaglia a che punto è arrivata.?
“E’ molto meglio accorgersi che questa società è contro l’essere umano e cercare di costruire un’altra società dove il pensiero di Basaglia sia non solo normale ma ovvio .’’

Vogliamo pensare in positivo, nel nostro dipartimento nel tempo, si è lavorato bene, ma oggi è necessario spingere al massimo i reostati della luce Basaglia, non mancano le persone capaci di tenere alta questa luce, perché il rischio di un ritorno al passato è reale. L'associazione rinnova il suo impegno per una collaborazione critica e costruttiva.
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